Onirostalgia


Tutti sanno cosa sia la nostalgia. Il “dolore del ritorno” è “uno stato psicologico o sentimento di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere” [wikipedia].
Può essere considerato un sentimento negativo, essendo definito come “tristezza”, ma potrebbe anche non esserlo perché, in realtà, è in grado di donarci comunque delle emozioni forti. Se abbiamo nostalgia siamo vivi ora e, ancora, riviviamo nella nostra memoria un evento, una situazione, un luogo. Qualcosa che è stato ma che è ancora dentro di noi. Che nessuno può toglierci e che, spesso, ci accomuna e avvicina ad altre persone.

Ma vi è mai capitato di avere nostalgia per qualcosa di mai vissuto, mai realmente visto, ma solamente immaginato o sognato?
Vi è capitato che vi mancasse il respiro nel visualizzare una scena vissuta dal protagonista di un libro che avete letto? Avreste voluto essere là mentre gli eventi accadevano mentre leggevate o riaccadevano mentre leggevate di nuovo, o lo sognavate la notte seguente?
Avete percepito un senso di vuoto e mancanza quando avete chiuso il libro, o il racconto, appena finito? Avreste voluto che durasse di più?
Siete mai stati così coinvolti in una situazione immaginata da sentire quasi fisicamente il dolore descritto in una scena di combattimento o le emozioni di chi stava completando la ricerca di una vita o di chi stava perdendo affetti, amici, casa a causa di una guerra solamente immaginata sulla carta?

Se così allora anche voi avete provato quella che, con un termine creato appositamente, chiamiamo “Onirostalgia”.
Il “dolore del sogno” potremmo quindi definirlo come uno stato psicologico o sentimento di tristezza o senso di mancanza causato da persone, eventi o luoghi nei quali si sarebbe voluto vivere, anche solo per un momento.


Questo è un progetto metaletterario.